Transizione 5.0: Versione Finale del Decreto Attuativo e Tutte le Novità

Transizione 5.0: Versione Finale del Decreto Attuativo e Tutte le Novità

Il tanto atteso decreto attuativo del piano Transizione 5.0 è finalmente stato approvato, segnando un momento cruciale per le politiche energetiche e ambientali italiane. Dopo un lungo processo di consultazione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Commissione Europea, il decreto è pronto per essere inviato alla Corte dei Conti per l’esame finale. La pubblicazione ufficiale sul sito del Mimit avverrà una volta completato questo passaggio, aprendo la strada alla piattaforma per la presentazione delle domande di accesso agli incentivi. Di seguito, esploriamo in dettaglio tutte le principali novità introdotte dal decreto.

Le Novità del Decreto

Il decreto introduce numerose novità che aggiornano significativamente le disposizioni iniziali, rendendo il piano Transizione 5.0 più accessibile e flessibile.

Compromesso sul DNSH

Una delle modifiche più rilevanti riguarda la disciplina del principio DNSH (Do Not Significantly Harm), ovvero l’obbligo di non arrecare danni significativi agli obiettivi ambientali. Questo principio, previsto dall’articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852, è stato “ammorbidito” grazie a un accordo con la Commissione Europea, permettendo a settori come l’agricoltura e le industrie energivore (siderurgia, ceramica, ecc.) di accedere agli incentivi. Le attività connesse all’uso temporaneo e tecnicamente inevitabile di combustibili fossili per una transizione tempestiva sono ora ammesse, purché dimostrino un impatto ridotto sulle emissioni di gas serra.

Inclusione dell’Energia Termica per Autoconsumo

Il decreto amplia la gamma delle fonti rinnovabili ammesse, includendo ora anche gli impianti per la produzione di energia termica destinata esclusivamente all’uso come calore di processo. Questa energia non può essere ceduta a terzi e deve essere alimentata da fonti elettriche rinnovabili, autoconsumate o certificate. Tale inclusione rappresenta un passo avanti significativo per l’autosufficienza energetica delle industrie italiane.

Revisione dei Parametri di Calcolo dei Costi

Sono stati rivisti i parametri per il calcolo del costo massimo ammissibile in euro/kW per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. I nuovi parametri, suddivisi per ciascuna fonte energetica, aumentano del 15% rispetto alla bozza iniziale. Questo adeguamento mira a incentivare ulteriormente gli investimenti in tecnologie rinnovabili.

Nuovo Elenco di Certificatori Abilitati

Il decreto modifica l’elenco dei soggetti abilitati a rilasciare le certificazioni necessarie. Oltre agli EGE (Esperti in Gestione dell’Energia) e alle ESCo (Energy Service Company), vengono ora inclusi gli ingegneri iscritti alla sezione A dell’albo professionale con comprovata esperienza nell’efficienza energetica dei processi produttivi. Questa espansione mira a facilitare la certificazione e il rispetto delle normative aggiornate.

Procedura per l’Accesso all’Agevolazione

Una volta pubblicato, il decreto prevede una procedura strutturata per l’accesso agli incentivi, suddivisa in più fasi e gestita tramite la piattaforma “Transizione 5.0”.

  1. Comunicazione Preventiva: Le imprese devono inviare una comunicazione preventiva contenente tutte le informazioni necessarie per individuare il progetto di innovazione, inclusa la data di avvio e di completamento, gli investimenti agevolabili e l’importo del credito d’imposta potenzialmente spettante.
  2. Conferma dell’Avanzamento: Entro trenta giorni dalla comunicazione dell’importo del credito d’imposta prenotato, le imprese devono confermare l’avanzamento del progetto con il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione dei beni materiali e immateriali.
  3. Comunicazione di Completamento: Al termine del progetto, le imprese devono inviare una comunicazione finale che attesti il completamento degli investimenti e il rispetto degli obblighi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Innovazioni e Miglioramenti

Eliminazione della Comunicazione Periodica

Una delle novità minori ma significative è l’eliminazione della necessità di una seconda comunicazione periodica che consentiva alle imprese di considerare gli investimenti del 2024 anche se completati nei primi mesi del 2025. La versione finale del decreto prevede solo una comunicazione periodica obbligatoria, semplificando così il processo burocratico.

Modifiche per le Energie Rinnovabili

Viene rimossa l’obbligatorietà dell’allacciamento alla rete elettrica entro un anno, sostituendola con l’obbligo di mettere in funzione gli impianti entro lo stesso termine. Questo cambiamento facilita le tempistiche per le aziende nel completamento dei loro progetti di energia rinnovabile.

Data di Completamento del Progetto di Innovazione

La data di completamento del progetto di innovazione viene ora definita come la data di effettuazione dell’ultimo investimento che compone il progetto. Per i beni finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, la data rilevante è quella di fine lavori. Per i progetti di formazione, invece, rileva la data di sostenimento dell’esame finale.

Controlli e Verifiche

L’ultima versione del decreto rimuove ogni funzione di controllo riservata all’Agenzia delle Entrate, assegnando tutte le verifiche di natura tecnica al GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Questo cambiamento mira a centralizzare e semplificare il processo di controllo.